I nei (o nevi) “normali” sono delle piccole macchie o cutanee innocue, sia piatte che in rilievo, con forma generalmente regolare e tondeggiante, che si hanno fin dalla nascita oppure che compaiono in seguito nella vita adulta. Nascono come agglomerati scuri e visibili di melanociti, ovvero delle cellule che producono la melanina, il pigmento naturale della pelle che ha il compito di proteggerla dai danni provocati dai raggi solari.
Il melanoma è la forma più pericolosa di tumore cutaneo e deriva proprio dalla trasformazione tumorale dei melanociti e si rende visibile - e riconoscibile - attraverso una modificazione dell’aspetto canonico dei nei oppure compare ex novo come tale.
Come riconoscere un neo sospetto: la regola ABCDE
Il segno principale del melanoma cutaneo è il cambiamento nell'aspetto di un neo o la comparsa di uno nuovo.
Le caratteristiche degne di nota, da auto-analizzare, sono riassunte nella sigla ABCDE:
- A come Asimmetria nella forma: i melanomi sono di frequente asimmetrici. Perché un neo sia innocuo la forma di una metà deve essere sovrapponibile all’altra;
- B come Bordo irregolare e indistinto: un neo comune è delimitato da una linea regolare ben definita;
- C come Colore variabile: colori cangianti, come diverse tonalità di marrone o nero mischiati talvolta con bianco, grigio, blu rosso sono un campanello d’allarme;
- D come Dimensioni in aumento, sia in larghezza sia in spessore;
- E come Evoluzione del neo che, in un tempo piuttosto breve, mostra cambiamenti di aspetto.
Altri campanelli d'allarme che devono essere valutati da un medico sono un neo che sanguina, che prude o che è circondato da un nodulo o da un'area arrossata.
Diffusione e tipologie di melanoma
Il melanoma cutaneo è piuttosto raro nei bambini e colpisce soprattutto attorno ai 45-50 anni, anche se l'età media alla diagnosi si è abbassata negli ultimi decenni e rappresenta solo una piccola percentuale di tutti i tumori che colpiscono la pelle.
Il principale fattore di rischio per il melanoma cutaneo è l'esposizione eccessiva alla luce ultravioletta, che arriva fino a noi sotto forma di raggi UVA e UVB nella radiazione solare.
Altri fattori di rischio noti possono essere l'insufficienza del sistema immunitario e alcune malattie ereditarie. Il rischio aumenta anche nelle persone con lentiggini o con molti nei, in quelle con occhi, capelli e pelle chiara e in quelle che hanno un parente stretto colpito da questo tumore o che hanno avuto un precedente melanoma cutaneo.
Dal punto di vista clinico, si distinguono 4 tipi di melanoma cutaneo:
- melanoma a diffusione superficiale ,il più comune, poco aggressivo, rappresenta circa il 70 per cento di tutti i melanomi cutanei;
- lentigo maligna ,detto anche melanoma della “vecchiaia”, si origina da una macchia senile che progredisce lentamente;
- melanoma acrale ,raro e pericoloso, si forma in zone particolari, ad esempio sotto le unghie o nelle palme di mani e piedi, e ha un aspetto simile ad un ematoma;
- melanoma nodulare ,il più aggressivo, rappresenta circa il 10-15 per cento dei melanomi cutanei.
A differenza dei primi tre tipi, che hanno inizialmente una crescita superficiale, il melanoma nodulare invade il tessuto in profondità sin dalle sue prime fasi.
Melanoma: diagnosi e cura
La diagnosi precoce del melanoma è strettamente connessa a un auto-esame periodico della pelle che permette in molti casi di identificare cambiamenti dei nei e di rivolgersi per tempo al dermatologo.
Lo specialista effettua, in primo luogo, una visita completa nella quale valuta la storia familiare e la presenza di segni e sintomi tipici del melanoma cutaneo e successivamente l'epiluminescenza, esame conosciuto anche come mappatura dei nei. La diagnosi certa di melanoma cutaneo richiede, però, una biopsia, in cui un campione di tessuto viene prelevato e poi analizzato al microscopio.
Sono molte le opzioni di trattamento per il melanoma cutaneo, ma la scelta corretta è la chirurgia che riesce a curare definitivamente la malattia in fase iniziale.
L'entità dell'intervento dipende dallo stadio del melanoma: in genere si asporta anche una parte di tessuto sano attorno a quello malato, in modo da essere sicuri di eliminare tutte le cellule tumorali (si parla di margini operatori liberi). Dopo l’asportazione si analizza al microscopio il tessuto circostante e nel caso in cui si osservi la presenza di cellule tumorali in queste aree, si procede con un nuovo intervento per rimuovere altro tessuto.
Prevenire il melanoma: come fare
Alcuni comportamenti possono ridurre il rischio di sviluppare tumori della pelle. Tra tutti è fondamentale esporsi al sole in maniera consapevole e moderata evitando scottature fin da bambini; evitare di esporsi nelle ore più calde (tra le 10 e le 16) è un altro comportamento basilare, oltre che indossare cappelli e occhiali da sole e usare creme protettive adeguate al proprio tipo di pelle, applicandole più volte in modo da assicurare una copertura continua.
Queste attenzioni vanno riservate soprattutto ai bambini: il processo di trasformazione tumorale è molto lungo e spesso può derivare da un'alterazione che è avvenuta in età pediatrica.
È inoltre necessario controllare periodicamente l'aspetto dei propri nei, sia consultando il dermatologo, sia autonomamente guardandosi allo specchio e facendosi guardare da un familiare nei punti non raggiungibili col proprio sguardo.
In generale, è bene ricordare che esporsi troppo al sole rappresenta un pericolo, perché può danneggiare il DNA delle cellule della pelle e innescare la trasformazione tumorale. Allo stesso modo, le lampade e i lettini solari sono sorgenti di raggi ultravioletti e devono quindi essere utilizzati con estrema attenzione e senza abusarne.
Se hai notato dei nei dubbi o la trasformazione di uno di essi, rivolgiti al più presto ad un dermatologo.
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